Ieri sera e’ andato in onda su Striscia la Notizia, l’ennesimo atto dell’attacco mediatico nei confronti della cucina innovativa e dei suoi piu’ illustri protagonisti;
TELEVISIONE
Diamo un Tapiro a Striscia!!!
Qualche giorno fa, e’ andata in onda la seconda parte del servizio di Striscia, dedicato a Ferran Adria’, e anche in quest’occasione….secondo attacco mediatico allo chef numero uno al mondo, colui che ha cambiato la gastronomia, aprendo nuovi scenari con le sue ricerche ed i suoi studi. Continua a leggere
Buon Appetito
di Michele Buono e Piero Riccardi
Attorno al cibo si gioca una partita decisiva per salvare il pianeta, ma noi occidentali sembriamo non rendercene conto, intenti come siamo a desiderare e servire sulle nostre tavole, in ogni stagione, uva e pomodorini pagati a caro prezzo.
Importare un chilo di asparagi dal Perù o un chilo di ciliegie dall’Argentina che viaggiano in aereo per arrivare nel nostro piatto, significa lasciare nell’atmosfera 6 chili e mezzo di anidride carbonica emessa dai carburanti fossili.
Paghiamo circa 8 euro al chilo le carote grattugiate contenute in una vaschetta di plastica, mentre a chi le produce costano solo 7 centesimi. A questo prezzo esorbitante si deve aggiungere anche il pedaggio che si paga alla natura con il massiccio uso della chimica, con l’inquinamento di aria, terra, acqua. Tutto questo per avere prodotti sempre sulle nostre tavole, ma anche sempre più cari, più scadenti dal punto di vista nutritivo e del sapore.
Sono solo due dei tantissimi esempi nei quali si racchiude l’ insostenibilità del modello economico dell’agricoltura e dell’industria del cibo, così come viene concepito in Europa e negli Stati Uniti.
Solo per coltivare, allevare, o produrre quello che diventerà il nostro cibo e portarlo sulle nostre tavole, emettiamo il 30 per cento dei gas serra, secondo i dati dell’ Onu del Millennium Ecosystem-Assesment, che fotografa lo stato di salute del pianeta.
L’inchiesta parte dalla domanda: cosa può fare concretamente l’agricoltura per invertire la rotta e salvare il pianeta?
Per rispondere, dobbiamo capire che non si può scindere l’agricoltura dal suo prodotto, il cibo, e come questo è commercializzato e distribuito sui banchi di supermercati e ipermercati di tutto il mondo. Se si vuole cambiare bisogna intervenire su questo tipo di sistema.
E qualcosa si sta muovendo in Italia. Le parole chiave sono: mercati locali, cibi e ristoranti a Km 0, Gruppi di acquisto solidale, agricoltura senza chimica sintetica e riscoperta delle antiche varietà di prodotti. Molti agricoltori stanno dimostrando che un’agricoltura pulita è possibile e non costa di più. E’ un cambio di paradigma, ma non c’è più molto tempo se si vuole salvare la nostra salute e quella del pianeta.
PER SAPERNE DI PIU’:
Tutti Pazzi per…il Fritto!
In questi giorni e per tutta la settimana verranno trasmesse su RaiSat Gambero Rosso Channel le repliche della trasmissione “tutti pazzi per…il fritto.
Oltre a me (che faccio una piccola apparizione) ed alla splendida chef Laura Ravaioli, pertecipano lo chef altoatesino Herbert Hintner, lo storico “friggitore” napoletano Antonio Tubelli, e Stefano Greco, organizzatore della manifestazione “Frittomistoallitaliana”
Gli indirizzi del Fritto:
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Herbert Hintner – Zur Roses Restaurant – fosef innerhhofer strasse n° 2 – S.M.Appiano (BZ) tel:0471/662249
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Antonio Tubelli – Timpani e Tempura – via delle Querce n° 17 – Napoli tel: 081/5512280
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Ristorante al Covo – Campiello della Pescaria – Castello(VE) tel: 041/5223812
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Stefano Greco – frittomistoallitaliana
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Paris – P.zza S. Callisto n° 7a – Roma – tel: 065815378
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Sforno – via Statilio Ottalo n°110 – Roma – tel:06/7154611